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La Venexiana - Spettacolo itinerante per Palazzo Grimani

La Venexiana - Spettacolo itinerante per Palazzo Grimani
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30/01/2018 - 19:30

UNO SPETTACOLO DEL TEATRO STABILE DEL VENETO
PER IL CARNEVALE DI VENEZIA 2018

IN COLLABORAZIONE CON
VE.LA SPA E IL POLO MUSEALE DEL VENET

Commedia in cinque atti di: autore anonimo veneto del ‘500

Adattamento drammaturgico e regia di:Giuseppe Emiliani

Costumi: Stefano Nicolao

Personaggi e interpreti: Iulio, giovane forestiero: Leonardo Tosini
Angela, donna vedova: Susanna Costaglione
Nena, serva di Angela: Maria Celeste Carobene
Valeria, donna sposata: Silvia Piovan
Oria, serva di Valeria: Francesca Sartore
Bernardo, facchino: Valerio Mazzuccato

Foto: Serena Pea
Durata: 1 h e 15'

Un capolavoro della commedia rinascimentale italiana.
Il più importante testo teatrale del 500 veneziano in uno dei palazzi cinquecenteschi più significativi di Venezia, in una versione fedelmente cinquecentesca.
Un adattamento pensato appositamente per Palazzo Grimani: uno spettacolo itinerante che si svilupperà nelle varie stanze del piano nobile.
Un ritratto realistico della forza della passione amorosa che, se sfugge alla ragione, diviene febbre travolgente.
Una stupefacente analisi psicologica delle donne viste come soggetto, e non oggetto, del desiderio erotico: animate da inquietudini non prive di calcolo cinico, sollecitate da voglie sensuali non ignare anche di torbidezza.
L’arditezza delle situazioni e del linguaggio, la tonalità piccante della vicenda, offrono uno spaccato veristico della Venezia cinquecentesca, erotica ed edonistica.
“Non fabula non comedia ma vera istoria”.
E’ possibile, infatti, ravvisare le protagoniste della commedia in due nobildonne appartenenti al miglior patriziato veneziano: Angela Valier vedova dell’importante uomo politico Marco Barbarigo e Valeria Valier sposa di Giacomo Semitecolo, potente magistrato veneziano.
Una commedia scritta con notevole abilità drammaturgica: i caratteri dei personaggi sono tracciati con essenzialità eccezionale. Sei personaggi, sei caratteri incisi con mano maestra, sapientemente diversificati.
Anzola appare, fin dall’inizio, in preda a una frenesia amorosa che la pervade come febbre. La nobildonna, vedova, avverte la mancanza accanto a sé di un uomo, brucia di un desiderio insoddisfatto, soffre di un oscuro presentimento di una vita che le sta sfuggendo irresistibilmente.
L’insicurezza, la paura del domani, dominano ogni suo atto, ogni sua parola e la rendono inquieta, insaziabile, possessiva, gelosa.
Ben diversa è Valeria, consapevole della propria giovinezza e delle proprie attrattive femminili, orgogliosa di carattere e pronta allo sdegno e all’ira.
Valeria tenta in ogni modo di resistere alla passione con la forza dell’orgoglio, ma alla fine sarà costretta, sconvolta dalla passione ed esacerbata dalla gelosia, a riconoscersi, umilmente, vinta.
Analogamente alle due nobildonne si diversificano i caratteri delle loro serve.
Più matura Nena, vivace, di buon senso popolaresco, scaltra, tutt’altro che ignara della vita.
Oria invece è una delicata figura di adolescente, insieme obbediente e permalosa, svelta e timida.
Indimenticabile è Bernardo, facchino bergamasco, rozzo e concreto, dal dialetto aspro e realistico ben diverso dall’italiano cortigiano e lezioso di Iulio.
Il giovane soldato di ventura, a caccia di occasioni, è uso a trovar vantaggio della propria avvenenza fisica unita alla proprietà di parlare.
Iulio non ha niente da spartire con il tipico innamorato sospiroso. Esperto di donne, cerca l’avventura e il piacere: tanto meglio se con questo ottiene anche vantaggio materiale.
Prescelto dalle due donne come strumento di piacere, al contrario di loro si dà senza cedere alla passione amorosa. Alla sua filosofia di vita, pronta a cogliere tutto quello che gli si offre, rimane estranea quella malinconia della sensualità che pervade questa commedia e che la rende così intensa e vibrante.