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Sheila Jordan Quintet

Voce del be-bop, leggenda del jazz

Sheila Jordanvoce
Dan Foxtrombone
Greg Burkpianoforte
Alvise Seggicontrabbasso
Jimmy Weinsteinbatteria

Ingresso: intero euro 10 - ridotto euro 7– ridotto speciale per i giovani fino a 29 anni (posti limitati) euro 3

Voce del be-bop, leggenda del jazz

Sheila Jordan compirà 90 anni il prossimo 18 novembre. Non è quindi esagerato definirla, alla stregua di Lee Konitz – che i 90 li ha invece superati lo scorso ottobre – una leggenda vivente del jazz, fra i pochi musicisti ancora in vita ad aver frequentato la New York jazzistica a cavallo fra gli anni ’40 e ’50. A dispetto dell’età è ancora in gran forma, canta come una donna che ha metà dei suoi anni, anche se da qualche tempo ha diradato sia i concerti che i seminari – è anche un’apprezzata didatta – che tiene in ogni angolo del mondo. E’ stata chiamata dal Conservatorio di Milano per condurre una Master Class a metà maggio, e si trasferirà subito dopo per un’altra clinic a Venezia. Durante quella settimana terrà soltanto due concerti: il primo nella città meneghina, il secondo al Candiani di Mestre.

Gli appassionati avranno così l’occasione più unica che rara di poter apprezzare dal vivo una delle più importanti ed originali cantanti del jazz moderno, capace ancora di regalare grandi emozioni. La affiancherà in questo suo unico concerto veneto il trombonista Dan Fox, musicista preparato e duttile, il pianista Greg Burk, il batterista Jimmy Weinstein, nato a Chicago, oltre che il solido ed affidabile contrabbassista veneziano Alvise Seggi.

Se Sheila Jordan ha fatto un patto con il diavolo, sembra aver fatto un buon affare. Ha superato tutti gli ostacoli che la vita può proporre, non lasciandosi mai scoraggiare. Nata il 18 novembre 1928 a Detroit e cresciuta in povertà nella Pennsylvanya dei minatori, inizia a cantare ch’era ancora bambina e già lavora nei club poco più che adolescente. E’ influenzata soprattutto da Charlie “Bird” Parker, fatto abbastanza inconsueto per una cantante. Lavora spesso con musicisti di colore e per questo viene osteggiata dalla comunità bianca ma niente la fa recedere dall’obiettivo di portare avanti la sua carriera musicale. Muove i primi passi formando un trio vocale che esegue versioni dei soli di Charlie Parker, in modo molto simile a quello che avrebbero fatto più tardi Lambert, Hendricks & Ross, maestri dello stile “vocalese”. Nel 1952 si trasferisce a New York dove sposa Duke Jordan, pianista di “Bird” Parker, da cui si separerà nel 1962; studia quindi con Charles Mingus e Lennie Tristano, ma arriva ad incidere a suo nome solo all’inizio degli anni ’60.

Uno dei suoi primi dischi da leader s’intitola The Outer View e vede la partecipazione di George Russell (vi è contenuta una celebre lunga versione di You Are My Sunshine). La popolarità della Jordan cresce sensibilmente a metà degli anni ’70, quando il pubblico inizia finalmente ad apprezzare il suo stile creativo ma rigoroso, le sue non comuni qualità musicali, la sua lucida creatività incapace di accettare compromessi e fare concessioni allo spettacolo. Aumentano nello stesso periodo anche le collaborazioni, spesso prestigiose, che la vedono esibirsi prima a fianco del pianista Steve Kuhn, poi del bassista Steve Swallow, con cui incide Home, album in cui vengono musicate alcune poesie di Robert Creeley. Nel 1983 pubblica un disco in duo con il contrabbassista Harvie Swartz, Old Time Feeling formato per lo più da standard mentre l’album successivo, Lost And Found (1990), è un tributo alle sue radici be–bop. Negli ultimi tempi ama suonare soprattutto in duo con il contrabbassista Cameron Brown. Totalmente non derivativa, Sheila Jordan è una delle poche cantanti jazz a meritarsi davvero questo appellativo e nessun altro genere musicale potrebbe meglio definirla. Nel 2003 festeggia i 75 anni con una delle sue migliori incisioni di sempre, Little Song, in cui è affiancata dal trio di Steve Kuhn e dal trombettista Tom Harrell.

Claudio Donà